Polmonite atipica da mycoplasma

Dopo l’allarme per l’epidemia di polmoniti in Cina, che sembra siano dovute a infezioni da Mycoplasma pneumoniae, vediamo che cos’è questa infezione batterica.

L’infezione da Mycoplasma pmeumoniae è dovuta a un batterio detto “atipico” perché privo di parete cellulare, che ha la capacità di legarsi al tessuto polmonare e provocare forme diverse di polmonite. Queste ultime sono definite a loro volta “atipiche” perché molto meno evidenti e gravi di quelle attuali, hanno manifestazioni cliniche in generale più sfumate, anche se in alcuni casi possono portare a una grave compromissione del polmone, con insufficienza respiratoria e necessità di supporto intensivo.

Trasmissione dell’infezione

Il batterio entra nei polmoni per via aerea, trasmesso dalle “goccioline” di saliva (droplet) presenti nell’aria e diffuse dal respiro, da starnuti e tosse da parte di persone infette. Questo germe è piuttosto diffuso in Italia, ed è più facile che si trasmetta nelle comunità “chiuse”, come per esempio nelle scuole. Colpisce i bambini piccoli ma anche grandi (è più frequente in età scolare, tra i 6-7 anni) oltre che gli adulti.  

Sintomi e quadro clinico

La manifestazione clinica è la polmonite, caratterizzata di solito da poca febbre (in alcuni casi alta), da poca tosse secca ma persistente, che tuttavia dura molto, accompagnata da cefalea, astenia e debolezza, con segni di malessere generale. Questi sintomi possono protrarsi a lungo e aggravarsi, provocando polmoniti importanti che necessitano di ricovero ospedaliero. Il sospetto diagnostico di solito è posto dal pediatra di famiglia, che, visitato il bambino, valuta se  far eseguire accertamenti più approfonditi. I bambini in età scolare spesso hanno delle polmoniti definite “di comunità” che raramente diventano gravi. 

Come arrivare alla diagnosi

Per fare una diagnosi certa occorrono indagini di approfondimento come la radiografia del torace ed esami specifici per identificare la presenza del Mycoplasma tramite un tampone del naso/gola e un test in PCR (polimerase chain reaction).

Terapie

Gli antibiotici in questo caso sono utili perché hanno una funzione di difesa nei confronti delle infezioni batteriche, mentre sono inutili per le infezioni virali. Questa distinzione è molto importante, perchè in tutto il mondo, appena un bambino ha la febbre (che nel 90% dei casi è di origine virale),  vengono somministrati antibiotici:  questo ha portato purtroppo a un aumento della farmacoresistenza di tutti i batteri. La polmonite da Mycoplasma pneumoniae, tuttavia, non si cura con i classici antibiotici (che agiscono sulla parete batterica) ma con specifici antibiotici chiamati macrolidi, che agiscono all’interno del batterio atipico in quanto questo non ha una parete cellulare.  Purtroppo anche i macrolidisono stati utilizzati in maniera sconsiderata, e recenti dati scientifici mostrano che la resistenza ad essi è in media al di sopra del 50% in Italia, in alcuni Paesi più alta, e in  Cina arriva addirittura al 97 per cento (praticamente, non hanno quasi più efficacia).

Ciò significa che gli antibiotici, quelli giusti e nel dosaggio giusto, vanno sempre prescritti dal medico, altrimenti si aumenterà ancora la resistenza a questi farmaci, rendendo difficile curare molte malattie infettive.                

Come prevenire la polmonite da Mycoplasma?

Una prima forma di protezione è fare tutte le vaccinazioni raccomandate, compresa quella antinfluenzale (in età pediatrica raccomandata per i bambini dai 6 mesi ai sei anni e, per i bambini “fragili”, anche dopo i sei anni). Tuttavia non esiste un vaccino specifico per il Mycoplasma.

Altre modalità di prevenzione – valide per tutte le malattie infettive – sono quelle che abbiamo imparato a usare durante la pandemia da Covid-19:

– mantenere la distanza da persone che tossiscono e hanno il raffreddore (comunque bisogna tossire e starnutire nella piega del gomito);

– lavarsi le mani spesso, prima di mangiare, dopo essersi soffiati il naso, quando si rientra a casa, ecc.;

– utilizzare la mascherina in luoghi affollati o se si convive con persone con malattie respiratorie.

Si tratta di procedure e abitudini sane, e utili a prevenire tutte le malattie infettive a trasmissione aerea.

Associazione con altre infezioni

Altra caratteristica di questo Mycoplasma è quella di associarsi facilmente ad altre infezioni virali; nelle forme più gravi – che richiedono il ricovero in ospedale – troviamo spesso una co-infezione di più di un agente infettivo (virus o batterio). In sostanza,  l’infezione da Mycoplasma non è di per sé grave, ma può diventarlo se subentra anche un’infezione virale, che si tratti del virus respiratorio sinciziale, o del virus influenzale o di altri virus che circolano in inverno.

26 Novembre 2023